Articles by Anonymous User

Il funambolico Traian Basescu

08/02/2006 -  Anonymous User

Il Presidente rumeno sorprende gli osservatori nazionali ed esteri con una serie di esternazioni poco diplomatiche. Attacchi alla Russia, difesa delle basi americane, una formula per unificare Romania e Moldavia all'interno dell'UE, una proposta per la Transdnistria. I commenti

Georgia: le patate di Javakhéti

07/02/2006 -  Anonymous User

La regione di Javakhéti, povera e prevalentemente agricola, attraversa una grave crisi dalla chiusura della base militare russa che vi aveva sede. Promesse a vuoto del Presidente georgiano Saakashvili ed i contadini che continuano a prendere "il treno delle patate"

L'Unione Europea vista dal Kosovo

07/02/2006 -  Anonymous User

Alla vigilia dell'apertura dei negoziati sullo status, il quotidiano di Pristina Koha Ditore traccia un primo bilancio delle politiche sin qui condotte in Kosovo dall'Unione Europea. Sulla base dei risultati raggiunti, è lecito auspicare un'estensione del ruolo di Bruxelles nella regione?

Fuori dalle miniere

06/02/2006 -  Anonymous User

Entro la fine del 2006, altri 13.000 minatori rumeni della Valle del Jiu perderanno il posto di lavoro. Per chi li ha preceduti, vivere fuori dai pozzi non è stato facile. Nascita e declino di un insediamento produttivo, sociale e politico. Da Transitions Online, nostra traduzione

La religione degli albanesi

03/02/2006 -  Anonymous User

Musulmani, ortodossi o cattolici, gli albanesi sono fieri della loro tradizione secolare ed ecumenica. Fatos Lubonja interroga però il mito nazionale della tolleranza, insieme al noto aforisma secondo cui «la religione degli albanesi è l'albanesità», collocandoli nel nuovo contesto nazionale e internazionale

La questione albanese nella Repubblica di Macedonia

02/02/2006 -  Anonymous User

Un'analisi della questione albanese in Macedonia dal 1945 ai giorni nostri. Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa tesi di laurea con abstract a cura dell'autrice

Che fare, a Bucarest - IV

02/02/2006 -  Anonymous User

Un reportage sull'arte contemporanea nei Balcani. Dopo Belgrado e Novi Sad Luca Arnaudo, scrittore e critico d'arte, va alla scoperta di Bucarest. La quarta e ultima puntata: l'incontro con Nicu Ilfoveanu, giovane professore di fotografia

Euroregione Adriatica a Pula

02/02/2006 -  Anonymous User

E' in corso a Venezia la Conferenza Internazionale di presentazione dell'Euroregione Adriatica, organizzata dalla Regione Veneto assieme al Congresso dei Poteri Locali e Regionali del Consiglio d'Europa, alla Regione Molise e alla Regione Istriana (Croazia). Fonti croate prevedono l'assegnazione della presidenza dell'Euroregione all'attuale governatore della Regione Istriana, Ivan Jakovcic. Da Novi List nostra traduzione

Caucaso del nord: l'AIDS rimane un tabù

01/02/2006 -  Anonymous User

La sieropositività e AIDS sono ancora parole tabù nel nord del Caucaso. I medici che lavorano nel settore temono che i casi accertati di malattia non siano che la punta dell'iceberg. Un reportage sulla situazione in Cecenia e Daghestan

Bosnia Erzegovina: nuovo Alto rappresentante assume incarico

31/01/2006 -  Anonymous User

Dopo quattro anni Paddy Ashdown lascia oggi il mandato di Alto rappresentante per la Bosnia Erzegovina al suo successore Christian Schwarz-Schilling, da molti analisti considerato l'ultimo alto rappresentante per la BiH

Il Kosovo dopo Rugova

31/01/2006 -  Anonymous User

Lo scenario politico kosovaro all'indomani della morte di Rugova. I diversi potenziali successori alle cariche di presidente del Kosovo e leader del team negoziale. I desiderata della comunità internazionale. Momento della verità per la Lega Democratica del Kosovo?

Che fare, a Bucarest - III

30/01/2006 -  Anonymous User

Un nuovo e lungo reportage sull'arte contemporanea nei Balcani. Dopo Belgrado e Novi Sad Luca Arnaudo, scrittore e critico d'arte, va alla scoperta di Bucarest. L'incontro con Florin Tudor che da tempo si dedica allo studio dell'architettura come funzione ideologica della società

Rugova, una vita

30/01/2006 -  Anonymous User

Un commento per Osservatorio sui Balcani sulla scomparsa del Presidente del Kosovo. Scrive Roberto Morozzo della Rocca, a lungo impegnato con la Comunità di Sant'Egidio nella mediazione tra Belgrado e Pristina e che in questa veste ha conosciuto personalmente Rugova

La cultura della protesta

27/01/2006 -  Anonymous User

La morte di due sorelle a distanza di 12 giorni una dall'altra, entrambe operaie della "Euroshoes" fabbrica di proprietà italiana, ha aperto inquietanti interrogativi sulle condizioni di lavoro nello stabilimento. L'editoriale di Georgi Gospodinov, uno dei più noti scrittori contemporanei in Bulgaria

Immigrazione nella nuova Europa

26/01/2006 -  Anonymous User

Come ha influito l'allargamento ad un'Europa a 25 sui processi di immigrazione in seno all'UE? Una tesi di laurea

Cultura della protesta

26/01/2006 -  Anonymous User

La morte di due sorelle a distanza di 12 giorni una dall'altra, entrambe operaie della "Euroshoes" fabbrica di proprietà italiana, ha aperto inquietanti interrogativi sulle condizioni di lavoro nello stabilimento. L'editoriale di Georgi Gospodinov, uno dei più noti scrittori contemporanei in Bulgaria

Articolo

26/01/2006 -  Anonymous User

Georgia

La Georgia rappresenta certamente la repubblica caucasica che ha faticato più delle altre nel trovare una stabilità interna, essenziale per il successo del processo di transizione socio-economica iniziato dopo il crollo dell'Unione Sovietica. Il paese, erede di un regno centenario, è caratterizzato dalla presenza di numerose minoranze etniche, spesso concentrate in ristrette aree geografiche: Abkhazi in Abkhazia, Osseti in Ossezia del Nord, Armeni nello Javakheti e Georgiani mussulmani in Ajara.
Lo stato georgiano ha faticato non poco a mantenere la propria integrità territoriale e, solo di recente, pare aver imboccato in maniera definitiva quel percorso di riforme economiche e politiche che potranno garantirgli uno stabile sviluppo socio-economico e la risoluzione delle numerose questioni separatiste che ancor oggi affliggono il paese.

Capitale: Tblisi
Popolazione: 4.677.401 (2005)
Superficie: 69.700 kmq
Moneta: 1 Iari = 100 tetri
Speranza di vita alla nascita: 75.88 anni
Gruppi etnici: Georgiani (70.1%), Azeri (5.7%), Armeni (8.1%), Russi (6.3%), Osseti (3%), Greci (1.9%), Abkhazi (1.8%) (1994)
Gruppi religiosi: Cristiano-Ortodossi (83.9%), Mussulmani (9.9%), Armeni-Gregoriani (3.9%), Cattolici (0.8%), altri (1.5%) (2002)
Lingue: Georgiano 71% (lingua ufficiale), Russo 9%, Armeno 7%, Azero 6%, altre 7%. L'Abkhazo è la lingua ufficiale dell'Abkhazia.

Forma di stato: Repubblica parlamentare (il Presidente è tuttavia dotato di poteri di controllo eccezionali sui ministeri per la sicurezza nazionale, incluso il portafoglio per gli affari interni, e la difesa).
Presidente attuale: Mihail Saakashvili (eletto nel gennaio 2004 con il 96% dei voti per un mandato di 5 anni)
Primo ministro attuale: Zurab Noghaideli (dal febbraio 2005)
Membro delle seguenti organizzazioni internazionali: BERS, BIRS, CSI FAO, FMI, GUAM, IAEA, Interpol, OMC, OML, OMS, OSCE, UN, UNCTAD, UNESCO, UNIDO.

Prodotto interno lordo (a parità di potere d'acquisto): $ 16.13 miliardi
Prodotto interno lordo per capita (a parità di potere d'acquisto): $ 3400
Tasso di crescita del PIL: 10% (stima per il 2005)
Tasso di disoccupazione: 17% (2001)
Tasso d'inflazione: 8% (2005)

Cenni storici

Periodo sovietico e presovietico

Nei secoli scorsi la Georgia è stata oggetto di guerre fra Persia, Turchia e Russia, per essere infine annessa a quest'ultima all'inizio del XIX secolo. Prima della caduta dell'Unione Sovietica, la Georgia aveva già sperimentato un breve periodo di indipendenza nel quadro della repubblica transcaucasica formatasi dopo la rivoluzione del 1917 e comprendente, oltre alla Georgia, l'Armenia e l'Azerbaijan. Tuttavia Tblisi venne nuovamente occupata nel 1921 da truppe sovietiche e annessa all'Unione Sovietica un anno dopo.

Durante i 70 anni di dominio sovietico, alcune delle questioni etnico-politiche che avrebbero poi sconvolto nei primi anni 90 vennero già a galla, specie per quanto riguarda la questione dell'indipendenza/autonomia abkhaza. Nonostante il cambiamento di alcuni confini amministrativi e autonomie regionali, il paese godette di una relativa quiete politica, specie fino alla morte di Stalin, lui stesso georgiano, che aveva sempre favorito l'elemento georgiano di fronte alle numerose minoranze. Già in epoca sovietica, la Georgia si contraddistinse per l'elevato livello di corruzione e la capacità di ottenere una relativa autonomia da Mosca grazie alla presenza di alcuni georgiani fra le file dei più alti vertici del potere sovietico.
Il primo decennio d'indipendenza
In seguito al fallito colpo di stato nell'agosto del 1991 a Mosca, la stragrande maggioranza della popolazione georgiana votò per l'indipendenza e il distaccamento dall'Unione sovietica, votando alla presidenza il leader nazionalistico Zviad Gamsakhurdia, che aveva giocato un ruolo di rilievo anche nei movimenti d' opposizione georgiani degli ultimi anni ottanta. Tuttavia, l'eccessivo accento del neo-presidente su temi nazionalistici georgiani e di personalizzazione del potere, così come la presenza di altre fazioni politiche, spesso fiancheggiate da bande paramilitari, in grado di fare leva sui timori di "georgificazione" delle numerose minoranze etniche del paese, reso la stabilità politica un miraggio ancora lontano. Già nel 1992, Eduard Shevarnadze, già noto per aver diretto la politica estera sovietica dell'epoca gorbacheviana, si insediava come nuovo presidente del paese.

La Georgia restava comunque uno stato tutto da creare, prim'ancora che da pacificare. Oltre al conflitto nord-osseto, scoppiato già durante gli anni di Gamasakhurdia, nel 1992, l'Abkhazia, regione del nord-ovest del paese confinante con la Russia, si era dichiarata indipendente da Tblisi, dando vita ad un conflitto armato che si sarebbe concluso solo nell'estate del 1993. A ciò si aggiungeva l'aperto conflitto delle autorità centrali con bande militari (la più importante delle quali, quella degli Zviadisti, legata al ex-presidente Gamsakhurdia), che minacciava la stessa sopravvivenza dello stato georgiano. Solo in seguito all'intervento della Russia, che, dopo aver appoggiato i movimenti indipendentisti di Abkhazia, Ossezia e la rivolta degli Zviadisti, pose Shevarnadze di fronte ad un ultimatum ( o accettare truppe russe nel territorio georgiano e garantire la partecipazione di Tblisi alla CSI, oppure dire addio a qualsiasi velleità di integrità territoriale), la situazione parve stabilizzarsi.

La presidenza Shevarnadze si protrasse per 11 anni, senza saper far fronte all'enorme mole di problemi a cui il paese doveva far fronte. La mancanza di significativi progressi nella risoluzione delle crisi abkhaze e ossete, lo stallo delle riforme economiche, la dilagante povertà delle aree rurali e la corruzione ormai endemica che faceva addirittura rimpiangere il periodo sovietico, furono tutti elementi che portarono alla defenestrazione di Shevarnadze nel novembre del 2003, in seguito ad un'ondata di proteste contro i risultati e la condotta delle elezioni parlamentari di quell'autunno.

Le elezioni del 2003-2004 e il nuovo corso georgiano
L'elezione di Mihail Saakashvili alla presidenza georgiana a inizio del 2004 e il successo dell'alleanza democratica che lo sostiene nelle elezioni del maggio del 2004, sembrano aver inaugurato una nuova fase per il paese. Dopo aver favorito una serie di riforme volte al rafforzamento dell'esecutivo e approvate da gran parte della comunità internazionale, Saakashvili si è concentrato sulla risoluzione delle crisi separatistiche che ancora affliggono il paese.

Dopo un primo successo nella regione meridionale dell'Ajara, riportata sotto il diretto controllo di Tblisi, dopo anni di semi-indipendenza sotto la guida del leader locale Abashidze, l'entourage di Saakashvili si è dovuto scontrare con alcuni insuccessi tanto in Ossezia del Nord che in Abkhazia, dove la posizione delle forze indipendentiste, così come gli interessi russi, appaiono più consolidati.

Tuttavia, il fatto che il governo negli ultimi mesi abbia iniziato a valutare seriamente una riforma in senso federale dello stato in modo tale da offrire concrete garanzie alle minoranze etniche del paese, rappresenta un evidente progresso verso una soluzione duratura delle due crisi separatiste.

Le strade di Al Qaeda in Bosnia Erzegovina

25/01/2006 -  Anonymous User

Alcuni documenti rinvenuti durante una perquisizione condotta dalla polizia bosniaca a Sarajevo e Zenica nel 2002, a lungo ignorati ma ora pubblicati nel libro "Osama Bin Laden I Know", di Peter Bergen, rivelano la nascita di Al Qaeda. La strada di quest'organizzazione, secondo il settimanale Dani, è passata dalla Bosnia

Romania, calcio e razzismo

25/01/2006 -  Anonymous User

Canti, striscioni, insulti contro i Rom. Anche in Romania, come in altri Paesi europei, il razzismo è entrato negli stadi, coinvolgendo non solo i tifosi ma anche dirigenti e commentatori. Sospeso il campo dello Steaua Bucarest, un'intervista a Valeriu Nicolae, dello European Roma Information Office (ERIO)

Stanka e Maria nei campi di concentramento italiani

25/01/2006 -  Anonymous User

In occasione della giornata della memoria, un documentario radiofonico riporta alla luce la storia dei campi di concentramento italiani in funzione durante l'occupazione della Jugoslavia, e la vicenda della persecuzione del popolo rom. "Le storie di Stanka e Maria" è prodotto da Radioparole